BRIEFEDITION
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Gesamtdatenbank
der Korrespondenz
| 1r

Roma, Via Gregoriana numero 13.
9. Novembre 1873.

Gentilissimo amico Foucard,

Die Briefe von Foucard an Gregorovius erstrecken sich über einen Zeitraum von fast zwanzig Jahren (1873–1890). Ihre Korrespondenz beginnt mit dem Brief vom 4. Mai 1873 anlässlich der vorbereitenden Arbeiten von Gregorovius’ Biographie „Lucrezia Borgia“ (2 Bde. Stuttgart: Cotta 1874), für die die zahlreichen im Archivio di Stato aufbewahrten Handschriften aus dem Archiv des Hauses Este zu den wichtigsten Quellen gehörten. Nach Foucards entgegenkommender Antwort lernten sich beide im Juli desselben Jahres auch persönlich kennen, als Gregorovius ihn in seinem Haus aufsuchte (siehe RT, Sommer des Jahres 1873, S. 332–334). Von da an wurde Modena zu einer regelmäßigen Zwischenstation auf Gregorovius’ jährlicher Reise zwischen Deutschland und Italien. Sie korrespondierten fortan freundschaftlich, zuweilen vertraulich, tauschten häufig Archivmaterial aus und kommunizierten über die Intrigen in den italienischen Behörden ebenso wie über persönliche und familiäre Ereignisse, Veröffentlichungen und Reisen. Obwohl Gregorovius sich im Laufe der Jahre immer wieder über die schleppende Korrespondenz Foucards beklagte und die Briefe sich in den letzten zehn Jahren auf wenige Schreiben pro Jahr reduzierten, in denen Gregorovius nunmehr insbesondere über seine Familie, seine Gesundheit, seine Aufenthalte in verschiedenen Städten oder den Druck von Neuauflagen und Übersetzungen seiner Werke berichtete, blieben sie lebenslang in Kontakt.

ora che mi truovo di nuovo in Roma, da più di otto giorni, mi preme, di sapere, come state di salute. La vostra indisposizione, così spero, non sarà stato cosa seria, e ve ne sarete ben presto liberati.

Alcuni giorni mi trattenni in Firenze, dove però non potei vedere altre persone fuori del Villari, e del Milanesi. Nell’Archivio esaminai le carte d’Urbino, fra cui mi venne fatto di ritruovarne una interessantissima. Essa si riporta a quel Giovanni Borgia creduto prima figlio spurio del Valentino, e alla fine dichiarato figlio naturale di Alessandro. Costui ricomparisce a Roma il 29 di Giugno del 1530, dove muove lite contra Giulia di Varano, richiamandone i suoi diritti pretesi sul ducato di Camerino, del quale realmente era stato investito mediante la Bolla del 2. Settembre 1502.

| 1vGli atti del processo formano un volume non piccolo. Avvi inoltre la bolla di Clemente VII del 7. Giugno 1532, colla quale codesto Papa minaccia a Giovanni Borgia la scomunica, se non cessa di molestare la Varano. Or siccome l’Archivio Estense conserva molte carte che si riferiscono a Giovanni Borgia, massimamente quelle intitolate „Liber Arrendamentorum Terrarum ad Illustrissimos Dominos Rodericum Borgiam de Aragonia Sermoneti etc et Johannem de Borgia Nepesini Duces spectantium“, la vi sarà cosa grata di prender nota dell’esistenza di quegli atti sovraindicati nell’Archivio di Firenze.

Spingo alacremente avanti il mio libro intorno alla Lucrezia Borgia, che massimamente per quella liberalità, colla quale mi concedeste l’uso dei documenti Estensi, riuscirà nuovità interessantissima. Inoltre mi venne dato, di cavare molti altri materiali preziosi dagli Archivi di Roma, di Mantova, Venezia etc. Deploro soltanto di non aver potuto servirmi finora di due Archivï della | 2rCasa Sforza. L’uno sarebbe quello dei conti di Santa Fiora, attualmente proprietà dei Sforza Cesarini in Roma, che ben vollero concedermene l’accesso, se non che codesto Archivio si ritruovi in un completo disordine di modo, che ne dovetti recedere senza frutto alcuno. L’altro sarebbe quello di Milano.

Ho l’argomento di supporre, che vi siano conservati almeno per parte i dispacci degli Oratori di Lodovico il Moro, speditigli da Roma durante il pontificato di Alessandro VI. Per lo scuopo mio la sarebbe cosa importante, almeno di verificare, se tali dispacci vi sieno o nò. Se mai aveste occasione di interpellare intorno a questo punto il Cantù, mi rendereste un vero servizio.

Il tempo però mi preme. Alla fine dell’anno spedirò il manoscritto alla stamperia del Cotta. Ed è perciò che vi prego, di volermi mandare dentro il mese corrente il facsimile della lettera autografa di Alessandro alla sua figlia. Inoltre desidero di avere la copia della

Lettera del Collenuccio spedita al Duca di Ferrara li 29. Ottobre 1500 da Pesaro, lettera che, secondo il trassunto ovvero estratto che | 2vne prese il Ognibene deve contenere una curiosissima descrizione della persona e dei modi del Valentino.

Termino la lettera già troppo lunga pregandovi di essere l’interprete dei miei rispetti e saluti alle due Signore, alla cui benevole memoria caldamente mi raccomando, di salutare mille volte la cara Giulietta, e di richiamarmi alla memoria del Signor Venturelli e della gentilissima casa Venturi.

Ogni benessere e felicità alla vostra amabile ed ospitale casa! E così vi stringo la mano

quale amico vostro sincero

FGregorovius.